Quanto guadagna il Presidente della Repubblica – Lo stipendio del Presidente della Repubblica

A cura di Alessio Mina

Sergio Mattarella è il 12esimo Presidente della Repubblica Italiana e il 3 febbraio 2022 ha iniziato il suo secondo mandato.

Spesso il suo ruolo ci sembra alquanto lontano dai nostri standard e dalla nostra vita quotidiana. Sappiamo veramente poco della sua figura, dei suoi impegni, delle sue attività e soprattutto del suo stipendio.

Ma quindi, quanto guadagna il Presidente della Repubblica? Qual è lo stipendio del Presidente della Repubblica aggiornato al 2023? Quanto guadagna la carica più alta dello Stato italiano?

Bene, siediti comodo e andiamo a scoprirlo in questo articolo.

Cosa fa il Presidente della Repubblica

Il Presidente della Repubblica è la carica più alta della Repubblica Italiana e il suo mandato dura 7 anni, come previsto dalla Costituzione.

É un ruolo neutro e posto al di fuori del sistema di tripartizione italiano (potere legislativo, potere esecutivo e potere giudiziario) e un organo istituzionale a tutti gli effetti in quanto rappresenta l’unità nazionale e svolge l’attività di sorveglianza come stabilito dalla Costituzione.

La residenza ufficiale è Palazzo del Quirinale, che prende il nome dal colle sul quale è eretto e spesso viene usato per indicare la carica.

L’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è al suo secondo mandato, iniziato il 3 febbraio 2022 all’ottavo scrutinio. Ha iniziato come deputato per diversi anni prima per Democrazia Cristiana, in seguito per il Partito Popolare Italiano e per il Partito Democratico.

Ha ricoperto per diversi mandati il ruolo di Ministro; prima a capo del dicastero dei rapporti con il Parlamento, successivamente Ministro dell’Istruzione e infine il Ministro della Difesa. Infine, con il giuramento dell’11 ottobre 2011, è diventato giudice della Corte Costituzionale, prima di essere eletto alla carica di Presidente nel 2015.

Guardando alla sua attività scientifica e alle sue pubblicazioni che hanno riguardato  prevalentemente argomenti di diritto costituzionale, ma anche riferiti alla sua attività parlamentare e di Governo, possiamo definirlo come un riformatore. Ha inoltre svolto numerosi interventi e partecipazioni a convegni e in diversi corsi di specializzazione e master.

Quanto guadagna il Presidente della Repubblica

Per decisione dello stesso Presidente della Repubblica, anche per l’anno 2023 l’ammontare della dotazione annuale a carico del bilancio dello Stato non registra alcun incremento, risultando invariato, a 224.000.000 €, come evidenziato dal grafico:

La principale fonte di finanziamento dell’Istituzione, rappresentata dalla dotazione annuale, ha subito negli ultimi anni, in termini reali, una costante riduzione. Infatti, l’importo viene aggiornato tenendo conto dell’inflazione misurata nel tempo in base all’indice dei prezzi al consumo (ISTAT FOI).

La maggior parte dei fondi è destinata ai salari del personale del Palazzo che sono oltre 700 persone. Quindi solo lo 0.24% della dotazione è destinata allo stipendio del Presidente della Repubblica, ovvero 240.000€ annui.

Il valore è considerato lordo che quindi si traduce in tredici mensilità da circa 18.400 € al mese soggetti a tassazione Irpef.

Decreto per il taglio dello stipendio

Il Presidente della Repubblica, con il decreto presidenziale n. 1, del 23 febbraio 2015, ha disposto, nei confronti di tutti i soggetti che svolgono funzioni all’interno della Presidenza, l’introduzione del divieto di cumulo delle retribuzioni con trattamenti pensionistici erogati da pubbliche amministrazioni.

Questo divieto (previsto dalla legge 27 dicembre 2013, n. 147, art. 1, comma 489) non era, per sua espressa disposizione, direttamente vincolante nei confronti degli organi costituzionali.

Tra i suoi primi atti ufficiali c’è stato proprio il divieto di cumulo tra stipendi, vitalizi e pensioni. Da qui la decisione dell’attuale inquilino del Quirinale di rinunciare alla propria pensione di professore universitario. Non solo: il Presidente della Repubblica, con il decreto del 23 febbraio 2015, ha disposto nei confronti di tutti i soggetti che svolgono funzioni all’interno della Presidenza della Repubblica, il divieto di cumulo delle retribuzioni con i trattamenti pensionistici erogati dalle pubbliche amministrazioni.

Per riassumere, nessun dipendente del Quirinale può guadagnare più di 240mila euro e se questo tetto venisse superato si procederebbe alla decurtazione dello stipendio.

Questo divieto ha adesso efficacia e, in applicazione del medesimo principio, il Presidente della Repubblica, ha disposto la riduzione dell’assegno a lui spettante per legge, in corrispondenza dell’ammontare del suo trattamento pensionistico.

Con l’introduzione del divieto di cumulo nell’ambito della Presidenza della Repubblica diversi Consiglieri del Capo dello Stato svolgono le loro funzioni senza alcun compenso, mentre per altri il compenso risulta fortemente ridotto.

Il segretario generale, Ugo Zampetti, aveva già rinunciato autonomamente a ogni compenso al momento dell’assunzione dell’incarico. 

Con lo stesso decreto il Presidente della Repubblica ha disposto l’applicazione, all’interno della Presidenza della Repubblica, del tetto alle retribuzioni previsto dalla legge per i pubblici dipendenti, anch’esso non direttamente vincolante per gli organi costituzionali.

Dai due provvedimenti deriva un consistente risparmio di risorse pubbliche.

Conclusioni

Bene, dopo aver visto l’ammontare dello stipendio del Presidente della Repubblica diventa d’obbligo porti la fatidica domanda: 

É giusto o sbagliato che una carica statale possa essere ricompensata con questa somma?

A voi l’ardua risposta!

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