Fondo Pensione o Piano di Accumulo: qual è la soluzione migliore?

A cura di Marco Zorzo

È meglio investire in un fondo pensione o fare un piano di accumulo? Quali sono le differenze? Posso investire in entrambi?

In questo articolo andremo a descrivere due tipologie di investimento molto diverse tra loro, mettendole a confronto con lo scopo di fornire al lettore gli strumenti adeguati ad effettuare una successiva analisi in autonomia.

Piano di accumulo: cos’è

Come sempre partiamo dalle basi e andiamo a vedere cosa sono i piani di accumulo.

Con piano di accumulo (PAC) si intende una strategia di investimento che consiste nell’acquisto di uno strumento finanziario con cadenza periodica, indipendentemente dal prezzo.

Il denaro può essere investito in un paniere di strumenti finanziari diversificato. Questo permette di ridurre i rischi dovuti alla stagionalità e alle fluttuazioni sui mercati, con l’obiettivo di ottenere un rendimento a medio-lungo termine.

Quali sono i vantaggi di un piano di accumulo?

  • Facilmente adattabile alla propria capacità di risparmio, potendo investire anche piccoli capitali senza vincoli di importo minimo
  • Possibilità di versare piccole somme mensilmente e modificare il piano dei versamenti senza oneri aggiuntivi
  • Possibilità di sospendere e riprendere in qualsiasi momento
  • Investimento in un’ottica di medio-lungo termine con possibilità di “spalmare” i costi degli strumenti acquistati nel tempo

Quali sono invece gli svantaggi?

  • Dopo un certo periodo di tempo, avendo quindi accumulato un ammontare di capitale sostanzioso, l’acquisto delle successive quote ha una bassa incidenza sul prezzo
  • Non sono presenti benefici fiscali e l’imposta sulle plusvalenze è al 26% (nel caso, ad esempio, di ETF armonizzati).

Fondo pensione: cos’è

Il fondo pensione è, in sostanza, un fondo di investimento caratterizzato da particolari regole di gestione. Il suo obiettivo è quello di creare una pensione integrativa agli aderenti.

Il capitale versato periodicamente nel fondo viene investito dalla società di gestione sul mercato finanziario in diversi strumenti (a seconda della propria scelta durante la sottoscrizione).

I fondi pensione permettono ai lavoratori di mettere da parte, in maniera ricorrente, una somma stabilita, con l’obiettivo di avere un trattamento pensionistico integrativo a fine vita lavorativa.

Quali sono i vantaggi di un fondo pensione?

  • Deducibilità in fase di dichiarazione dei redditi dei versamenti fatti al fondo pensione, fino ad un massimo di 164 € l’anno
  • Possibilità per i lavoratori dipendenti di destinare il proprio TFR al fondo pensione
  • Tassazione agevolata sulle plusvalenze, pari al 15% e può decrescere fino al 9% all’aumentare degli anni di adesione a fondi di previdenza complementare
  • Il capitale allocato nel fondo pensione è totalmente esente dal pagamento dell’imposta di bollo dello 0,20% annuo

Quali sono invece gli svantaggi?

  • Scarsa flessibilità, si può accedere alle somme di denaro in maniera anticipata rispetto alla pensione solo a determinate condizioni e con diversi vincoli
  • La scelta degli strumenti di investimento è vincolata a seconda del gestore e del piano che si sceglie
  • Costi solitamente più elevati rispetto ad un PAC su ETF

Fondo pensione o piano di accumulo: quando scegliere un PAC

Come facilmente intuibile, una delle principali motivazioni di scelta tra uno strumento piuttosto che l’altro è la flessibilità, questa infatti porta il PAC ad essere la soluzione ottimale nel caso in cui si voglia, o si abbia la necessità di disporre del capitale investito nei prossimi anni.

Difatti, il vincolo del fondo pensione riguarda la possibilità di poter prelevare non più del 30% solamente dopo 8 anni dall’apertura. Ovviamente il vincolo viene meno in alcuni casi come, ad esempio, l’acquisto della prima casa, gravi motivi di salute, perdita del lavoro, ecc…

A favore del PAC si presenta poi anche la possibilità di scelta degli strumenti in cui investire, è infatti possibile costruire il proprio portafoglio a piacimento, con il fondo pensione si deve invece scegliere tra una serie di portafogli già composti (dove solitamente la componente azionaria non va oltre il 90%).

Nel caso in cui si abbia poi un orizzonte temporale molto lungo e si scelga di investire nel mercato azionario attraverso strumenti a basso costo (ETF), il PAC risulta in generale una delle soluzioni più efficienti in assoluto.

Fondo pensione o piano di accumulo: quando scegliere un fondo pensione

La scelta del fondo pensione è sicuramente non indicata per coloro che sono ancora studenti o che sono ai primissimi anni del loro percorso lavorativo.

Invece, per coloro che dispongono già di un cuscinetto per le emergenze e magari di un portafoglio già costruito o in costruzione, può risultare efficiente valutare l’apertura di un fondo pensione.

Il più grande vantaggio di quest’ultimo è il risparmio fiscale, che può anche superare annualmente i 2.000 € (a seconda della propria RAL). Questo lo si può considerare come un grosso dividendo (da reinvestire o utilizzare in altro modo) che nel caso di 2000 € circa su 5.146 € investiti, equivale ad oltre il 38% di Dividend Yield.

Oltre a questo fattore che sicuramente influisce molto sulla scelta, un’altra motivazione può essere quella di avere i propri investimenti vincolati per un lunghissimo periodo, facendo “lavorare” l’interesse composto senza essere soggetti alla possibilità di ritirare il capitale.

Altre considerazioni...

Fondo pensione e PAC sono due soluzioni di investimento differenti. Possono essere alternative, ma anche complementari se si ha buona disponibilità patrimoniale o reddituale.

Scegliere una delle due soluzioni, o entrambe, non è una scelta banale in quanto entrambe presentano vantaggi e svantaggi notevoli, dove questi ultimi potrebbero incidere molto sulla performance futura del capitale investito, riducendone il guadagno potenziale.

Le logiche di scelta di un individuo dovrebbero considerare la propria posizione lavorativa, la propria capacità di risparmio e il proprio orizzonte temporale, al fine di procedere con la soluzione che più si addice alle proprie caratteristiche.

Da una parte si crea un cassetto a cui poter attingere per assicurarsi la tranquillità di una vecchiaia serena, dall’altra si investe con gradualità per avere le risorse necessarie a soddisfare i progetti nel corso della vita.

Una possibile soluzione

Considerando una persona di un’età compresa tra i 20 e i 30 anni che ha terminato da poco gli studi e sta iniziando il suo percorso professionale, potrebbe risultare più sensato optare, almeno inizialmente, per un PAC piuttosto che per un fondo pensione.

Assumendo che tale persona non percepisca una RAL elevata che permette un grande risparmio fiscale, e che dei propri investimenti ne possa avere bisogno tra 15-20 anni, il piano di accumulo risulta sicuramente la scelta migliore nella fase iniziale. Successivamente, con la propria retribuzione che incrementa e se di conseguenza anche le proprie disponibilità di investimento, può avere senso la valutazione di un fondo pensione, con l’obiettivo di allocare annualmente una somma il più vicina possibile (ma non superiore) ai 5.164 €.

Il fondo pensione, inoltre, risulta molto utile per l’allocazione del TFR, il quale però non viene calcolato all’interno dell’ammontare deducibile fiscalmente.

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