Creare un fondo di investimento – come fare

A cura di Andrea F.

Come creare un fondo di investimento?

Una domanda alquanto inusuale a cui spesso non è per niente facile dare una risposta.

L’alta finanza, i grandi capitali e le giuste conoscenze sono purtroppo un qualcosa di irraggiungibile per molti e questi argomenti rischiano di rimanere pane quotidiano solo per pochi.

Oggi in questo articolo andremo a capovolgere questo punto di vista e cercheremo di rispondere al quesito “creare un fondo di investimento”, facendo un focus su cosa sono innanzitutto i fondi di investimento, per poi passare agli effettivi step da seguire per realizzare questo importante passo.

Bene, siediti comodo e seguici per tutto l’argomento!

Cosa è un fondo di investimento

Un fondo d’investimento è uno strumento finanziario che ha lo scopo di investire i capitali raccolti da più investitori secondo una predeterminata strategia d’investimento. Il fine è quello di creare rendimento e ridurre il rischio tramite diversificazione.

Creare un fondo di investimento e perchè investirci

Numerosi obiettivi girano intorno al mondo dei fondi d’investimento, a seconda dei ruoli.

Se sei un investitore il tuo obiettivo è investire in uno strumento diversificato che genera un rendimento appropriato al livello di rischio, e che costi poco.

Se invece vuoi creare un fondo di investimento il tuo principale obiettivo è guadagnare commissioni.

Qualcuno potrebbe anche argomentare che i fondi d‘investimento, e chi vi investe, portano maggiore efficienza e liquidità sui mercati. Questo a mio avviso è solo un buon effetto collaterale. Chi apre un fondo lo fa per ricevere commissioni, altrimenti  sarebbe filantropia e non business.

Come creare un fondo di investimento

Benissimo, ti svegli una mattina e decidi di lasciare il tuo posto di lavoro e il tuo stipendio sicuro per aprire un fondo d’investimento e tentare di afferrare una fetta delle abbondanti commissioni che inondano il mercato finanziario.

Ok, ma come si fa?

1. La strategia di investimento

La prima cosa da cui dovrai partire per creare un fondo di investimento è sicuramente l’impostare una strategia d’investimento.

Identificare in quale nicchia di mercato si andrà ad operare, in quali strumenti investire e come determinare gli investimenti più meritevoli per il tuo fondo.

In generale, a seconda della strategia e degli strumenti i fondi si dividono in:

  • fondi comuni d’investimento (OICVM, ossia organismi d’investimento collettivo in valori mobiliari), generalmente investono in titoli quotati come azioni e/o bond e sono aperti ad investitori retail;
  • fondi alternativi (FIA, Fondi di Investimento Alternativi), che investono in asset meno liquidi, come real estate, aziende private e nel settore del credito privato. Anch’essi generalmente sono dedicati ad investitori professionali o qualificati;
  • hedge funds, si caratterizzano per strategie long/short, hanno elevato profilo di rischio e come i fondi alternativi sono molto spesso riservati ad investitori istituzionali;
  • ETF sono strumenti d’investimento che permettono di investire passivamente in uno specifico indice di mercato o benchmark. Si caratterizzano per aver bassi costi di gestione e per avere una quotazione continua sulle borse valori mondiali.

2. Fondi chiusi o fondi aperti

La seconda decisione che dovrai prendere, strettamente legata alla strategia d’investimento, è quale profilo di liquidità il tuo fondo avrà, in poche parole se vuoi creare un fondo aperto o un fondo chiuso. Ma cosa cambia tra i due?

  • Fondi Aperti, dove sottoscrizioni e vendite di quote possono avvenire quotidianamente. In generale i fondi aperti più comuni sono gli OICVM.
  • Fondi chiusi, per i quali sottoscrivere o vendere quote non è possibile dopo la chiusura del periodo iniziale di sottoscrizione del fondo. In generale se hai quote di fondi chiusi devi stare investito nel fondo fino alla scadenza dello stesso (in genere 10 anni per fondi alternativi) o trovare qualcuno che ti compri le quote nel mercato secondario.

La decisione tra fondi aperti e chiusi andrà ad influenzare il modo in cui dovrai gestire i tuoi asset e il livello del rischio del fondo, sia per te gestore che per i tuoi clienti.

Se per esempio decidi di lanciare un fondo aperto dovrai avere adeguate risorse liquide e/o potresti dover vendere inaspettatamente degli assets per far fronte a richieste inaspettate di rimborsi. Questo aumenta il rischio di mercato e di liquidità per il gestore ma ridurrà il rischio per l’investitore che potrà vendere le sue quote quando crederà più opportuno.

La situazione contraria si ha per un fondo chiuso. In questo caso non sono possibili richieste di rimborso, di conseguenza il fondo potrà rimanere “fully invested” per il periodo previsto. Questo semplifica la strategie d’investimento in quanto il gestore può prendere meglio il suo orizzonte temporale e massimizzare il suo profitto, ma rende l’investimento nel vostro fondo più rischioso per un investitore il quale avrà vincoli nella vendita delle sue quote.

3. La forma giuridica e societaria del fondo di investimento

Bene, hai preso le tue decisioni fino a qui: hai capito in cosa vuoi investire e hai una strategia d’investimento, ma la strada è ancora lunga e tortuosa. Ora è tempo di creare il fondo vero e proprio determinando la sua forma giuridica.

Determinare la forma giuridica di un fondo di investimento è davvero importante perché da essa discendono implicazioni di natura legale e giuridica.

Sotto al profilo giuridico – societario ci sono due scelte:

  • Fondi comuni d’investimento (OICVM, come descritti sopra), sono formati e gestiti da sia gestito da una SGR (Società di gestione del risparmio) autorizzata e regolata dalla CONSOB. LA SGR può gestire più fondi differenti e ogni fondo ha una propria personalità giuridica separata dagli altri. Ciò significa che il fondo specifico ha la titolarità del capitale che vi è versato al suo interno e di tutti gli asset in cui ha investito e che questi asset sono univocamente solo del fondo in questione. Gli investitori di un fondo ricevono quote del fondo in relazione al capitale investito. In poche parole sono “azionisti” del fondo;
  • Società d’investimento (Società d’Investimento a Capitale Variabile “SICAV” o Società d’Investimento a Capitale Fisso, “SICAF”). Chi investe in SICAV o SICAF diventa socio della società a tutti gli effetti e questa avrà come unico scopo investire il proprio capitale in strumenti finanziari, a seconda della strategia d’investimento, e generare utili per i suoi azionisti. In poche parole il “fondo” è una società a sé stante e l’investitore ne è un azionista.

4. Autorizzazione CONSOB e Banca d’Italia

Per poter aprire il tuo fondo ad investitori esterni un altro passo necessario è che il fondo sia autorizzato dalla CONSOB o dalla Banca d’Italia che esercitano il proprio controllo e la propria vigilanza garantendo la tutela degli investitori.

In caso di OICVM la Consob esercita la propria sorveglianza attraverso la SGR che gestisce il fondo, mentre in caso di SICAV o SICAF  è la Banca d’Italia ad autorizzare direttamente le società d’investimento.

Venire autorizzati dai regolatori non è sicuramente una cosa semplice. É un processo che richiede tempo e denaro e non è per tutti.

La disciplina per le autorizzazioni è lunga e complessa, e non è questo l’articolo per parlarne, ma venire autorizzati è uno step fondamentale. In generale per ottenere l’autorizzazione bisogna dimostrare di rispettare alcuni principi di professionalità, onorabilità ed esperienza. Bisogna dimostrare di avere capitale adeguato ai rischi dell’attività d’investimento, che l’investitore è tutelato secondo la legge e che la governance societaria includa funzioni di amministrazione, controllo e gestione del rischio.

Se il tuo fondo non è autorizzato e non è in regola con le direttive dei regolatori non è possibile distribuirne le quote ad investitori. É quindi fondamentale essere autorizzati ed essere in regola con tutti i principi di tutela e salvaguardia previsti dal regolatore.

5. Gli investitori

La strategia d’investimento, il profilo di liquidità, la struttura del fondo e le autorizzazioni legali sono fondamentali, ma non l’elemento più importante: nel creare il tuo fondo d’investimento è un altro.

La componente più importante, senza la quale il tuo fondo non durerebbe un secondo, sono gli investitori.  Ti serve qualcuno che ti dia i soldi da investire, che ti affidi i suoi risparmi per investirli e sia disposto a pagare commissioni per il rendimento che prometti. Il tuo fondo può avere la strategia teorica migliore del mondo ma senza investitori tutto questo non vedrà mai la luce.

Questa è la parte più difficile, ancor più difficile che sapere effettivamente investire. Dovrai convincere un numero sufficiente di investitori e fargli capire che:

  • siete affidabili,
  • siete capaci,
  • non perderanno i loro soldi con voi,
  • avranno un rendimento commisurato al rischio preso.

Bisogna trovare qualcuno che creda in te, nella tua abilità, nella tua strategia e che sia disponibile a pagare per ciò.

6. Come si trovano gli investitori?

Gli investitori si trovano essenzialmente creando network.

La situazione ideale sarebbe avere contatti nell’ambiente, o direttamente con persone facoltose che hanno voglia di affidarvi un po’ dei loro capitali.

Non conosci nessuno? Puoi usare altri intermediari come banche o collocatori privati (“fund raiser”), terze parti che dietro una commissione promuovo il tuo fondo presso potenziali investitori.

Ipotizziamo che grazie al tuo network e al supporto di fund raisers hai una lista di persone potenzialmente interessate e disponibili ad ascoltarti. Il prossimo passo è incontrarle e convincerle che investire con te è la scelta migliore sia per affidabilità che per rendimenti e costi. Come fare?

7. Come convincere gli investitori ad investire nel fondo

Credibilità e fiducia sono le parole d’ordine.

Bisogna convincere gli investitori che mettendosi nelle tue mani stanno facendo la cosa giusta, che sai cosa stai facendo. Il modo più facile per far univocamente comprendere il tuo valore agli investitori è presentare un track record, ossia un resoconto storico degli investimenti e dei rendimenti che hai ottenuto.

Se il tuo fondo non ha ancora mai fatto neanche un investimento allora la cosa si fa più complessa. Fai esperienza il più presto possibile e metti in pratica le tue teorie d’investimento anche con pochi soldi, in modo da poter mostrare le tue capacità ai potenziali investitori. Qui ti trovi in una situazione simile ad una vera e propria startup e devi trovare il modo di finanziarti o con soldi vostri, o con soldi a debito o con le famose 3F di “startuppiana” memoria ( family, friend and fools). Solo questi infatti ti darebbero soldi alla cieca da investire a meno che non abbiano un legame particolare con te e non ti conoscano davvero bene.

Mostra che i rendimenti che prometti sono reali e che giustificano i costi, ma soprattutto che sei solido e affidabile. Nessuno sano di mente ti darà mai soldi su progetti solo visti su carta e mai realizzati.

Altro elemento molto importante che può determinare il successo o l’insuccesso di una campagna di “fund raising” è la presenza di un “anchor investor”. L’anchor investor è un investitore professionale di rinomata reputazione che, primo tra altri, decide di investire con il tuo fondo. In questo modo con la sua presenza e il suo appoggio monetario da’ credibilità al tuo progetto e incentiva altri investitori a parteciparvi.

8. É arrivato il momento di investire

Una volta ottenute le autorizzazioni e il capitale necessario la storia non è finita. Il tuo viaggio è appena all’inizio.

É infatti arrivato il momento di investire e mettere in pratica quello per cui hai lavorato finora. Dovrai produrre rendimenti, cercare di abbattere i tuoi costi di gestione per essere competitivo con le commissioni, farti conoscere e crescere sempre di più’. In poche parole sei in business e ora arriva il bello.

Creare un fondo di investimento: conclusioni

Creare un fondo d’investimento non supportati da grandi società è un processo lungo, costoso e con tanti controlli giuridici e legali. Trovare Investitori è critico, e in termini  di strategie d’investimento, costi, credibilità e fama, la competizione è elevatissima.

Con questo non voglio scoraggiare chi di voi vuole creare il proprio fondo. Voglio solo essere realista. Se vuoi rischiare e intraprendere la lunga strada legale dell’autorizzazione dei regolatori è fondamentale che abbia un anchor investor credibile che investa con te e magari sia anche tuo partner con interesse economico nella vostra attività.

C’è una nota positiva.

Un grande supporto può sicuramente arrivare dalla tecnologia e dalle nuove opportunità che offre. Abbiamo visto come negli ultimi anni come la “wave” fintech stia portando cambiamenti nel mondo della gestione del risparmio, permettendo di diversificare un prodotto classico come il fondo d’investimento e riducendo i costi aprendo quindi le porte a nuove soluzioni e a nuovi player.

Prossimi eventi a Milano:

📌 Conferenza al Salone del Risparmio giovedì 11 aprile alle 10:15. Iscriviti!

Il nostro ultimo post su Instagram 👇🏼

Il nostro ultimo video su YouTube 👇🏼