Cosa sono i fondi comuni di investimento e a cosa servono
A cura di Andrea De Patto
Quando si ha qualche risparmio da parte spesso si ci chiede come sarebbe meglio utilizzarlo. Il risparmio gestito può essere una soluzione per far rendere i nostri soldi senza impiegare troppo del nostro tempo. Una delle possibilità è di affidare i risparmi ai fondi comuni d’investimento. Vediamo cosa sono questi fondi comuni e come possono esserci utili.
Indice dei contenuti
Cosa sono i fondi comuni di investimento?
I fondi comuni d’investimento sono il principale strumento di risparmio gestito. Il fondo comune è una cassa collettiva dove finiscono i risparmi di diversi investitori. Il denaro viene investito in valori mobiliari (azioni, obbligazioni, titoli di stato ecc) da società di gestione del risparmio dette SGR con lo scopo di ottenere vantaggi in termini di rendimento, costi, diversificazione del portafoglio e per consentire anche ai meno esperti di poter investire con maggior sicurezza.
Come funzionano e a cosa servono
Il portafoglio del fondo è unico per tutti quelli che partecipano ed è diviso in quote il cui valore è quotidianamente verificabile. Il fondo investe secondo la sua autonoma politica come un unico patrimonio, allocando il capitale in diversi tipi di asset class che vanno dalle azioni, obbligazioni, derivati, materie prime o in altri fondi (fondi di fondi).
Il ritorno per l’investitore è dato dalla differenza tra il valore del capitale investito inizialmente e il valore del capitale ritirato. Ciascun investitore avrà dunque una parte dell’utile (o della perdita) in base alle quote da lui possedute.
I soldi vengono gestiti attivamente dal fondo da professionisti del settore. Questo rende più probabile, anche se non sicuro, un ritorno positivo dell’investimento.
Le somme versate da sottoscrittori costituisco un patrimonio separato da quello della società di gestione, evitando così che eventuali creditori della società possano aggredire il fondo.
Quali sono i tipi di fondo
Esistono diversi tipi di fondo sul mercato. Una prima importante distinzione da fare è tra:
- Fondo Aperto: sono a capitale variabile, consentono cioè di sottoscrivere nuove quote o ottenere rimborsi in qualsiasi momento. Di conseguenza il patrimonio del fondo sarà di un ammontare variabile
- Fondo Chiuso: sono caratterizzati da un numero di quote fisse e da un capitale iniziale che si può sottoscrivere solo nel periodo d’offerta (prima di cominciare l’operatività) e si può chiede il rimborso solo alla scadenza (o a scadenze predeterminate)
Esistono poi diverse categorie di fondo che si differenziano in base alla tipologia di investimento. Tra questi troviamo:
- Fondi Azionari: investono prevalentemente in azioni (almeno il 70% del capitale) e sono adatti a periodi di investimento medio (7- 10 anni). Sono in genere più rischiosi dei fondi obbligazionari
- Fondi obbligazionari: non investono in azioni e destinano il portafoglio ad obbligazioni e liquidità. Posso acquistare si obbligazioni pubbliche (titoli di stato) o private. Sono i fondi meno rischiosi
- Fondi Bilanciati: investono in un mix di titoli di Stato, obbligazioni e azioni in Italia e all’estero. In questo caso la rischiosità dipende dalla percentuale di azioni presente in portafoglio. Sono comunque generalmente meno rischiosi dei fondi azionari
- Fondi Flessibili: sono i fondi con più libertà di tutti. Essi possono infatti investire il loro capitale dove ritengono più opportuno senza soglie di sbarramento. Possono ad esempio investire l’intero capitale in azioni o non investirci nulla.
Un’altra categoria di fondo sono i fondi alternativi. Questi fondi, per la loro tipologia di attività meritano un capitolo differente. Tra questi troviamo i fondi speculativi (hedge fund) i fondi di private equity e i fondi di venture capital.
I costi dei fondi comuni di investimento
I fondi comuni di investimento prevedono solitamente delle commissioni che sono da tenere presenti quando si vanno a calcolare i rendimenti dei nostri risparmi investiti. Vengono applicate delle commissioni di ingresso (una tantum) a carico dei nuovi sottoscrittori e delle commissioni di gestione che invece anno un’incidenza annuale. Variano solitamente dallo 0,3% al 1,5%.
In base all’andamento del fondo ci sono poi le commissioni di rendimento che vengono addebitate nel caso in cui il fondo superi una certa soglia di ritorno sull’investimento. In fine troviamo le commissioni di riscossione che sono applicate all’investitore quando decide di ritirare il proprio capitale dal fondo.
Si calcola che in media il costo per le commissioni si aggiri intorno al 3%.
Come scegliere un fondo comune di investimento
Vista l’ampia gamma di offerta di fondi comuni abbiamo la possibilità di scegliere quello più adatto alle nostre esigenze. Non c’è infatti un fondo che vada bene o che sia “il migliore” in modo assoluto. Dobbiamo prendere in considerazione per prima cosa qual’è lo scopo del nostro investimento, quanto è più o meno alta la nostra attitudine al rischio, per quanto tempo vogliamo investire il nostro capitale. In generale, l’analisi di un fondo non va vista osservando il miglior rendimento assoluto di un fondo, ma la sua capacità di ripetere performance positive anno dopo anno.
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