Consulente finanziario: chi è, cosa fa e quanto guadagna. Tutto quello che devi sapere

A cura di Christian Marrocco

Il consulente finanziario, detto anche promotore finanziario, è una figura professionale che al giorno d’oggi risulta essere sempre più evidente e richiesta nel mondo della finanza.

Ma cosa fa sostanzialmente un consulente finanziario? Qual è la differenza tra un consulente finanziario autonomo e un consulente finanziario legato ad una banca? Quanto guadagna un consulente finanziario?

Bene, siediti comodo e seguici per tutto l’articolo. Andremo ad analizzare punto per punto tutto ciò che serve per diventare consulente finanziario e alla fine troverai anche qualche consiglio che potrà agevolare questo fantastico ma anche non facile cammino!

Chi è il consulente finanziario

Il consulente finanziario è una figura professionale che si occupa di definire, insieme al cliente, una strategia di investimento che si adatti alle sue esigenze.

Il cliente, quindi, fissa degli obiettivi finanziari (ad esempio proteggere il proprio reddito dall’inflazione, accumulare capitale per la pensione, accumulare capitale per pagare l’università ai figli ecc.) e il consulente costruisce una strategia ad hoc per tali obiettivi.

Il consulente finanziario, inoltre, si occupa anche di pianificazione previdenziale. Risulta quindi evidente che tale professione richiede approfondite conoscenze finanziarie, giuridiche e in normativa fiscale per gestire al meglio il portafoglio dell’investitore.

Differenza tra consulente finanziario autonomo e consulente abilitato all’offerta fuori sede

Un consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede, detto anche private banker, è sostanzialmente un dipendente della banca che si occupa di offrire strategie di investimento e consulenza in materia previdenziale al cliente. Una caratteristica peculiare di questa posizione è che il professionista può offrire e vendere prodotti finanziari offerti dalla banca.

Un consulente finanziario autonomo, invece, non può vendere prodotti finanziari di una banca o di un istituto finanziario specifico. Infatti, i soldi del cliente restano depositati in un istituto finanziario scelto dal cliente e le operazioni di investimento devono necessariamente essere effettuate dal cliente stesso.

C’è da dire, inoltre, che nel caso dei consulenti finanziari che lavorano in banca, la retribuzione è data solitamente da uno stipendio fisso fornito dalla banca più le commissioni che vengono incassate in base ai prodotti che vengono venduti. Risulta quindi esserci un evidente conflitto di interessi, visto che a volte i private banker puntano a vendere i prodotti più costosi, in modo da ottenere retribuzioni più generose.

Nel caso del consulente finanziario autonomo, invece, si lavora con un meccanismo diverso.

Questo viene retribuito a parcella e non incassa nessuna commissione sui prodotti consigliati dal promotore finanziario.

Ad ogni modo, molti consulenti abilitati all’offerta fuori sede lavorano non tenendo conto di questo meccanismo di retribuzione e offrono ottimi servizi di consulenza senza tener conto del conflitto di interessi.

Questo paragrafo evidenzia, comunque, un parametro importante da tenere in considerazione quando si sceglie di affidarsi ad un consulente finanziario.

Come diventare consulente finanziario

Come diventare consulente finanziario?

Questa è una domanda che ci viene posta spesso tramite i nostri profili social e in questo paragrafo cercheremo di darti una risposta esaustiva.

Al giorno d’oggi, per poter esercitare questa professione, è necessario rispettare dei requisiti.

In primis, per diventare consulente finanziario, il candidato deve necessariamente avere conseguito almeno il diploma di istruzione secondaria superiore. Non serve, quindi, al momento, conseguire una laurea in scienze giuridiche o economiche.

Bisogna essere in possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità stabiliti dal Ministero dell’economia e delle finanze per l’iscrizione all’albo unico nazionale dei consulenti finanziari (sostanzialmente il candidato non deve disporre di condanne civili o penali).

Nel caso tu voglia diventare un consulente finanziario autonomo c’è un ulteriore requisito da rispettare, ossia il requisito dell’indipendenza, secondo il quale il Decreto Ministeriale 206/2008 stabilisce che:

“Non possono essere iscritti all’Albo i soggetti che intrattengono rapporti, diretti o indiretti, tali da condizionare l’indipendenza di giudizio nella prestazione della consulenza in materia di investimenti”.

Quindi, ad esempio, un consulente finanziario che è dipendente della banca non può essere iscritto all’albo dei consulenti finanziari indipendenti.

L’esame per diventare consulente finanziario

Bene, hai quasi raggiunto l’obiettivo, stai per diventare un consulente finanziario.

L’ultimo passo per poter esercitare questa professione è quello di dover superare una prova d’esame.

Ma in cosa consiste l’esame per diventare consulente finanziario?

L’esame è composto da 60 quiz a risposta multipla, in cui vengono affrontati argomenti economico-giuridici pratici e teorici.

In particolare, la prova è costituita da:

  • 28 domande teoriche da 2 punti ciascuna;
  • 12 domande pratiche da 2 punti ciascuna;
  • 20 domande teoriche da 1 punto ciascuno, per un totale di 100 punti.

La durata della prova è di 85 minuti e per poter superare l’esame per diventare consulente finanziario è necessario aver conseguito almeno una votazione di 80 su 100.

Chi è esonerato dalla prova

La prova d’esame, ad ogni modo, non è necessaria per tutti quegli individui che dispongono di determinati requisiti di professionalità stabiliti dai regolamenti ministeriali. Possono esercitare questa professione senza superare la prova valutativa:

  • professionisti che hanno avuto esperienza come agente di cambio (iscritti al ruolo unico o speciale tenuto dal Ministero del Tesoro);
  • funzionari di impresa di investimento che hanno svolto funzioni di servizi di investimento di unità operativa o responsabile del controllo interno (dettagli espressi dal d.lgs. 58 del 1998);
  • funzionari di banca addetti ai servizi sempre previsti dal d.lgs.58 del 1998;
  • negoziatori abilitati ai sensi della legge 02/01/1991 art.7 comma 2.

Bene, ma tu ci chiederai: e se volessi esercitarmi per poter passare con successo l’esame OCF? Avete anche qualche trucco o consiglio per poter passare la prova?

Online troverai diverse simulazioni d’esame.

Un trucco per superare e prepararsi al meglio all’esame è quello di andare sul sito mininterno.net (portale adibito alla preparazione per vari esami e concorsi pubblici) oppure concorsando.it (nella sezione specifica adibita alle esercitazioni per l’esame OCF)

Come ci si può iscrivere all’esame per diventare consulente finanziario?

Per iscriversi all’esame è necessario recarsi sulla pagina ufficiale dell’OCF, in cui saranno specificate le varie date degli esami. Una volta scelta la data di preferenza, si procede all’iscrizione dell’esame sul sito.

Una volta effettuata la domanda per la prova valutativa, bisognerà pagare un contributo di 100€. Nello spazio dedicato alla causale del bonifico/motivazione del pagamento bisogna inserire il codice fiscale, cognome e nome della persona che intende iscriversi all’albo.

Dopo aver eseguito il pagamento, questo andrà allegato alla domanda di iscrizione e verrà spedito via raccomandata (o consegnato fisicamente) presso la sede della sezione territoriale in cui è compresa la città dove il candidato intende svolgere la prova valutativa. L’elenco delle sezioni territoriali è facilmente reperibile dal sito dell’OCF (organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari).

Bene, oltre ad aver soddisfatto e superato tutti i requisiti precedenti sono previsti anche dei requisiti patrimoniali ed organizzativi. Nel primo caso bisogna stipulare una polizza assicurativa a copertura della responsabilità civile. Nel secondo caso, invece, bisogna fornire una relazione che descriva la struttura organizzativa e i contenuti del servizio di consulenza prestato.

Una volta superata la prova valutativa e dopo aver soddisfatto tutti i requisiti richiesti, si procede con l’iscrizione all’albo e si ottiene la tanto aspirata abilitazione per poter esercitare la professione del consulente finanziario.

Quanto guadagna un consulente finanziario

Come già accennato in precedenza, il sistema di retribuzione del professionista cambia a seconda del fatto che sia dipendente di una banca o che sia un consulente finanziario autonomo.

Nel primo caso, al consulente viene garantito un fisso dalla banca più le commissioni sui prodotti venduti alla clientela.

Nel secondo caso, invece, il consulente autonomo adotta un sistema di retribuzione fee-only, quindi a parcella.

Secondo le stime di Jobbydoo, la retribuzione varia soprattutto a seconda dell’esperienza nel settore. Infatti, un consulente finanziario junior, agli inizi della sua carriera, guadagna mediamente 38.000€ lordi annui.

Un consulente finanziario senior (con 10-20 anni di esperienza), invece, può arrivare a guadagnare mediamente fino a 80.300€ lordi annui.

Ad ogni modo, lo stipendio annuale medio di un consulente finanziario si aggira intorno ai 55.000€ euro annui.

Prossimi eventi a Milano:

📌 Conferenza al Salone del Risparmio giovedì 11 aprile alle 10:15. Iscriviti!

Il nostro ultimo post su Instagram 👇🏼

Il nostro ultimo video su YouTube 👇🏼