Michael Burry: la sua storia e il suo patrimonio

A cura di Marco Zorzo

Michael Burry è conosciuto come colui che aveva predetto la crisi finanziaria del 2007-2008, e spesso i suoi movimenti sui mercati ricevono molta attenzione dagli investitori.

Ma chi è davvero Michael Burry? Quanto è riuscito a guadagnare dalla crisi dei subprime? Qual è oggi il patrimonio di Michael Burry?

Bene, siediti comodo e andiamo a scoprirlo insieme in questo articolo!

Chi è Michael Burry

Michael Burry nasce il 19 giugno 1971 a San Jose, in California e già all’età di 2 anni è vittima di un cancro che gli fa perdere un occhio, questo influenzerà la sua infanzia che trascorrerà da bambino introverso con difficoltà a socializzare con gli altri.

Difatti poi in tarda età gli è stata diagnosticata la sindrome di Asperger, una forma particolare di autismo caratterizzata da ridotte capacità comunicative e di socializzazione.

Per Michael la finanza era principalmente un hobby, ha studiato medicina ed economia allUniversità di Los Angeles, successivamente ha conseguito il dottorato alla Vanderbilt Medical School e ha iniziato senza terminare la sua specializzazione come neurologo a Stanford.

Nel 2000, il suo più grande hobby, ovvero gli investimenti, lo hanno portato a lasciare il suo percorso di studi in medicina per potersi dedicare a tempo pieno ai mercati finanziari, fondando il suo hedge fund Scion Capital (finanziato da un’eredità e alcuni prestiti dalla sua famiglia).

burry michael

Michael Burry e Scion Asset Management

Il primo anno di Scion Capital è molto positivo.

Nel 2001, mentre l’S&P 500 scendeva dell’11,8%, l’hedge fund di Burry restituiva rendimenti del 55%. L’anno dopo, l’S&P 500 è sceso di nuovo (a causa della bolla “.com”) del 22,1%, e Scion è salito nuovamente: +16%. L’anno successivo, il 2003, il mercato azionario ha cambiato il suo trend crescendo del 28,69%, ma Burry l’ha battuto di nuovo, con rendimenti superiori al 50%. Alla fine del 2004 la società gestiva 600 milioni di dollari.

Nel 2005, Burry ha iniziato a concentrarsi sul mercato dei mutui subprime. Grazie alla sua analisi delle pratiche di prestiti ipotecari nel 2003 e nel 2004, ha predetto correttamente che la bolla immobiliare sarebbe esplosa già nel 2007.

Nei numerosi report che ha studiato, ha visto come nel settore immobiliare venivano concessi prestiti rischiosi a persone che non sarebbero state in grado di estinguere il debito a medio termine. In alcuni report si evidenziava già come molte persone iniziassero ad avere problemi a pagare il mutuo.

Burry si rese conto che si trattava di una bolla e predisse che sarebbe scoppiata poco dopo. Cercando un modo per trarre profitto da quella situazione, riuscì a convincere due grandi banche a emettere Credit Default Swap e venderglieli.

Durante i primi pagamenti verso i credit default swap, la Scion Capital ha subìto una rivolta degli investitori, perché la maggior parte di loro temevano che le sue previsioni fossero imprecise e hanno chiesto di ritirare il capitale investito nel fondo. 

Alla fine, però, l’analisi di Burry si è rivelata corretta: ha realizzato un profitto personale di circa 100 milioni di dollari e un profitto per gli investitori che erano rimasti investiti nel fondo pari a oltre 700 milioni di dollari.

Scion Capital ha registrato rendimenti del 489,34% tra il 1° novembre 2000 e il giugno 2008.

Dopo poco tempo Burry ha liquidato la sua azienda per concentrarsi sui suoi investimenti personali.

In una intervista per il New York Times, nel 2010 dichiara che chiunque avesse studiato attentamente i mercati finanziari nel 2003, 2004 e 2005 avrebbe potuto vedere e valutare il rischio crescente nei mercati dei subprime, incolpando i regolatori federali per non aver ascoltato gli avvertimenti dall’esterno di una cerchia ristretta di consiglieri.

Nel 2013, Michael Burry ha riaperto il suo hedge fund, questa volta denominato Scion Asset Management.

Michael Burry: La Grande Scommessa

La sua impresa nei mercati finanziari è stata portata anche sui grandi schermi nel 2015 con il film intitolato “The Big Short” (“La Grande Scommessa”), tratto dal libro di Michael Lewis, dove l’attore Christian Bale impersona proprio Michael Burry.

Il film è stato candidato a cinque Premi Oscar tra cui miglior film, si è aggiudicato quello per la miglior sceneggiatura non originale ed ha incassato circa 133 milioni di dollari su un budget di 50.

the big short - la grande scommessa

La sua strategia di investimento

In diverse occasioni Michael Burry ha dichiarato apertamente di definirsi un “value investor”, e di basare le sue scelte di investimento sul concetto di “margine di sicurezza” di Benjamin Graham e David L. Dodd.

Con margine di sicurezza si intende la differenza tra il prezzo di una azione e il suo valore intrinseco. L’obiettivo di questo margine è trovare attività il cui valore intrinseco sia superiore al prezzo, con l’aspettativa che nel lungo termine l’attività raggiunga o addirittura superi il prezzo che riflette tale valore intrinseco.

Attraverso un’accurata analisi dei fondamentali societari, Michael Burry seleziona le azioni che risultano ampiamente sottovalutate, e spesso effettua anche operazioni “short” sui titoli di società che a suo giudizio risultano eccessivamente sopravvalutate.

Michael Burry patrimonio

Il patrimonio di Michael Burry è stimato intorno ai 300-320 milioni di dollari.

L’AUM (totale capitale gestito) del suo Hedge Fund è anch’esso stimato intorno ai 300 milioni di dollari.

Il Portafoglio di Michael Burry è concentrato su un numero ristretto di titoli e conta circa 15 azioni. Il titolo principale è Brystol Myers Squibb (BMY) con un peso di circa il 9% sul portafoglio totale, escludendo la posizione ribassista (opzione put) aperta su Apple nel 1Q2022.

Il portafoglio di Michael Burry al quarto trimestre 2022 è il seguente:

Portafoglio Burry

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