Davide Serra: chi è e il suo patrimonio
A cura di Marco Zorzo
Davide Serra viene considerato da molti come uno dei massimi esperti al mondo in materia di servizi finanziari.
C’è chi lo conosce per Algebris o chi per il suo rapporto con Matteo Renzi e il Partito Democratico, ma in questo articolo andremo a descrivere qual è stato il suo percorso, di studio e di lavoro, cosa fa attualmente e qual è il suo rapporto con la politica italiana.
Indice dei contenuti
Davide Serra: chi è
Davide Serra è un imprenditore italiano, fondatore e Amministratore Delegato di Algebris.
Nasce a Genova nel 1971 ma cresce a Milano dove si laurea con lode in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi. Ha conseguito poi un Master CEMS e studiato in Belgio e in Norvegia.
Nel 1995, non appena terminata la laurea, si trasferisce a Londra dove ha lavorato come Senior Analyst in UBS fino agli anni 2000, successivamente approda in Morgan Stanley dove è stato, nel ruolo di Managing Director, a capo del team di ricerca sulle banche europee e coordinatore del team di ricerca sulle banche globali.
Nel periodo 1999-2006, è stato classificato tra i primi analisti di banche europee e nel 2006 ha fondato Algebris.
Davide Serra è considerato uno dei massimi esperti al mondo in materia di servizi finanziari e viene spesso consultato da banchieri centrali e regolatori su temi politici, contribuendo attivamente al dibattito sulle riforme finanziarie.
Davide Serra: Algebris
Algebris è stata fondata nel 2006 da Serra e dal francese Eric Halet ed è una società di gestione del risparmio globale che persegue strategie di investimento long-only e alternative.
Ha uffici a Londra, Milano, Roma, Zurigo, Dublino, Lussemburgo, Boston, Singapore, e Tokyo.
La società è specializzata in investimenti nel settore finanziario globale e opera attraverso la struttura di capitale delle istituzioni finanziarie, sia in azioni che in obbligazioni.
L’offerta di fondi di investimento comprende inoltre anche il credito globale e alcuni titoli azionari italiani. Per quanto riguarda l’ambito privato, attraverso la divisione dedicata agli NPL (non-performing loans), Algebris investe in crediti ipotecari di primo grado garantiti da immobili residenziali di lusso in Italia.
Durante il primo anno di attività, la società è cresciuta dai circa 700 milioni di dollari in gestione ai 2 miliardi, garantendo agli investitori ritorni del 40%.
Nel 2007, Serra lancia una scalata ostile alla banca ABN AMRO, che si è conclusa qualche mese dopo con le dimissioni dell’Amministratore Delegato e l’OPA lanciata dal consorzio formato da Royal Bank of Scotland, Fortis e Banco Santander Central Hispano, conclusasi poi positivamente
Tra il 2007 e il 2008 rilascia pubblicamente diverse critiche nei confronti dei vertici della società Assicurazioni Generali, scrivendo una lettera (tramite Algebris) dove criticava la gestione della compagnia, le sue perfomance in Borsa, le remunerazioni dei manager e i conflitti d’interesse con Mediobanca.
Dopo non molto tempo, rivolge attacchi diretti al presidente Antoine Bernheim, scrivendo alla Banca d’Italia e all’ISVAP per contestare la lista presentata per il collegio sindacale da Edizione Holding (la finanziaria della famiglia Benetton), causandone il ritiro.
Nel 2008, infine, tornano le critiche a Generali, questa volta Serra attacca la loro strategia di investimento, soprattutto per quanto riguarda le operazioni Telco, RCS MediaGroup, Autogrill e Banca Carige, le quali sono state considerate troppo vicine agli interessi di Mediobanca e poco remunerative per i soci.
Nel 2012, Halet lascia l’azienda e Serra rimane come unico proprietario.
I fondi che Algebris gestisce attualmente sono:
Davide Serra: la sua attività politica
Davide Serra si è da sempre dichiarato come elettore di centro-sinistra. È stato il principale finanziatore di tutte le campagne elettorali di Matteo Renzi prima della sua entrata al governo nel 2014. Il binomio Serra Renzi è considerato molto solido dagli analisti politici.
“La cosa che più mi ha colpito di Renzi è la concretezza. Ascolta, non è arrogante. Forse avrò un bias positivo perché è un mio coetaneo. Ma anche nell’incontro qui a Londra ha dimostrato di essere capace di ascoltare, senza fare lezioncine, ed essere concreto”. Così nel 2014 Davide Serra definiva il suo rapporto con Matteo Renzi.
A seguito della sconfitta di Renzi, il suo voto andrà per Scelta Civica con Mario Monti alle politiche del 2013. Ma successivamente torna a sostenere Renzi nella campagna per le primarie del Partito Democratico del 2013.
Tra le misure proposte da Serra c’erano:
- Il taglio della spesa pubblica
- L’abolizione di Senato e Province
- L’accorpamento dei piccoli Comuni
- L ‘aumento delle aliquote sulle rendite finanziarie per abbassare le tasse sul lavoro
- Il taglio delle cosiddette “pensioni d’oro”
- La semplificazione del sistema tributario la lotta all’evasione fiscale
Davide Serra patrimonio
Non è facile trovare indicazioni precise sul patrimonio di Davide Serra ma sicuramente si tratta di una cifra piuttosto elevata considerando l’utile di Algebris registrato negli ultimi anni e l’AUM (Asset Under Management) che ha superato i 20 miliardi di dollari.
Nel 2018 Serra ha definito la sua holding e la struttura delle proprie partecipate, le quali vengono qui raffigurate:
Sport e altro
Davide Serra ha un passato da pallavolista a livello agonistico, dalla serie A2 nella Gividì Brugherio fino alla serie A1.
È stato nominato “Young Global Leader” dal World Economic Forum e insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
È anche Presidente e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Hakuna Matata, un’organizzazione benefica inglese che ha fondato con la moglie nel 2010, questa si impegna ad aiutare e dare sostegno a quasi 5.000 bambini orfani in Tanzania.
Alcune controversie
Nel 2012, alcune sue considerazioni non positive su Pier Luigi Bersani, indussero quest’ultimo alla seguente risposta: “Direi che qualcuno che ha la base alle Cayman non può permettersi di dare giudizi“. Questa affermazione è stata oggetto di querela da parte di Serra ma fu subito archiviata su richiesta del PM con la motivazione: “La sede in un paradiso fiscale non è un illecito, ma è un fatto che si assoggetta alla critica di appartenere a una legislazione non trasparente“.
Dopo qualche tempo, una sua affermazione a favore di una limitazione al diritto allo sciopero nella Pubblica Amministrazione (durante la quinta edizione della Leopolda, convegno politico ideato e lanciato da Matteo Renzi a partire dal 2010 con cadenza annuale) fa insorgere le organizzazioni sindacali, che rappresentati dal segretario generale della CGIL Susanna Camusso parlano di un governo assoggettato ai “poteri forti“, costringendo ad una presa di distanza da Serra da parte del ministro Marianna Madia e del sottosegretario Graziano Delrio, e di vari esponenti del Partito Democratico.
Nel 2015 il suo nome compare nella lista compilata da Hervé Falciani contenente i nomi di oltre 7.000 italiani con conti depositati in Svizzera presso la Banca HSBC, nell’ambito dell’inchiesta Swiss Leaks; Il giorno successivo viene convocato dalla Consob per avere spiegazioni su possibili anticipazioni e informazioni privilegiate ricevute in merito alla trasformazione delle banche popolari in società per azioni, il che prelude a una possibile inchiesta per reato di insider trading che coinvolgerebbe anche Pier Luigi Boschi (padre del ministro Maria Elena e vicepresidente dell’allora Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio). Algebris però, in quel caso, non aveva comprato alcun titolo di banche popolari italiane prima della trasformazione di queste ultime in società per azioni.
Nel 2019 Serra è stato perquisito dalla Guardia di Finanza per aver donato 300.000 euro alla fondazione Open di Matteo Renzi.
Prossimi eventi a Milano:
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